Ancora una volta il Verona non riesce a scollarsi di dosso il tabù di San Siro, tornando a casa con un punto che ai fini della classifica non cambia nulla, figlio di un errore difensivo davvero evitabile ed elementare: senza Marquez a fare quel passaggio incomprensibile direttamente su un giocatore rossonero, e se Moras si fosse reso conto di dover stare più alto per non tenere in gioco Bacca, ora staremmo parlando di tutt’altra cosa. Certo, il Milan ha obiettivamente creato più occasioni; tuttavia, non ne è entrata nemmeno una, a parte questa dovuta più ad un demerito veronese che ad altro.  Errori di singoli che costano punti alla squadra: ormai è storia già vista. Tra prestazioni discutibili di Rafael, soprattutto ad inizio stagione (aggiungendoci poi anche la follia di Frosinone), centrocampisti e terzini che non collaborano a sufficienza nei confronti della punta, difensori disattenti su marcature e posizioni e Marquez che incomprensibilmente, vista la sua esperienza, ha il vizio di imporsi fisicamente in area di rigore, questa squadra ha perso molti punti sul proprio cammino anche quando l’organico insieme girava tutto sommato bene.

 

A San Siro sicuramente la squadra è scesa in campo con grinta e determinazione, ma non basta quando è la qualità, a non essere sufficiente: la prestazione dei gialloblù è stata sul filo della sufficienza e, a prescindere dal risultato, questo sembra essere forse il fattore più grave. Se, nonostante la grinta, un organico non va al di là di una prestazione da 6 tirato, il campanello d’allarme deve scattare eccome: evidentemente quel che non funziona, più che in panchina, è in campo. Ci sono singoli giocatori che stanno rendendo ben meno di quanto sperato visto il loro potenziale, e bisogna correre ai ripari. Si può dire che si poteva fare un mercato diverso e più attento quest’estate, ma ormai è inutile guardare indietro: bisogna rimediare al meglio nella sessione invernale di calciomercato, liberando la squadra da giocatori dagli ingaggi onerosi che non ripagano abbastanza con le loro prestazioni, e puntare su nomi magari meno altisonanti ma più efficaci per la causa. Oltre ad un mercato atto a riparare falle in difesa e a centrocampo, bisogna urgentemente cominciare a pensare ad una buona punta: Toni non è eterno, e infatti a fine stagione saluterà definitivamente il campo. Pazzini sì, è stato comprato, ma l’età è quella che è e non svolge il ruolo che ha svolto fin qui l’emiliano, c’è bisogno di qualcuno di più giovane e con caratteristiche differenti, e questo a prescindere dalla serie in cui il Verona si troverà a giocare l’anno prossimo.

 

I gialloblù, dopo l’impegno di Coppa di domani col Napoli, si troveranno ad affrontare in campionato il Sassuolo. Una squadra efficace, concreta, che sta marciando discretamente bene quest’anno, forte dei suoi 26 punti (con una partita in più da giocare). La squadra di Eusebio Di Francesco, nonostante la partita da recuperare, si trova al sesto posto in classifica, posizione sorprendente considerando che addirittura squadre come Milan, Lazio e Sampdoria si trovano sotto.  Non potrà contare sull’aiuto di Berardi, squalificato, così come Pisano e Rafael per il Verona, oltre agli svariati infortunati. Sarà sicuramente una gara più ostica rispetto a quella contro il Milan, con una squadra più organizzata, compatta e produttiva. La svolta dei gialloblù, in tutti i sensi, potrebbe essere questa. Gli alibi stanno finendo per tutti: società, panchina, giocatori. Ora è il momento di mostrare il proprio valore sul rettangolo di gioco, senza più scuse. Non si può più aspettare.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 15 dicembre 2015 alle 11:00
Autore: Giorgia Segala
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