Domenica si è visto un Verona che forse fa ancora più innervosire, ripensando a prestazioni come quelle contro l'Udinese o la Sampdoria. Perché la partita giocata contro la Fiorentina è la dimostrazione che i giocatori, se scendono in campo con la giusta mentalità e concentrazione, possono effettivamente portare qualcosa a casa che non sia una sconfitta.

Al Franchi si è visto un Verona inizialmente forse un po' timido, ma che poi col passare dei minuti ha preso più confidenza col campo e ha cominciato a mostrare del gioco, trascinato dal tifo dei tanti tifosi gialloblù presenti. Da segnalare il "ritorno" di Rebic: il croato aveva fatto vedere buone cose nelle prime partite giocate, poi a causa dell'infortunio è stato fuori parecchio, rientrando successivamente piuttosto sottotono. Finalmente il Verona pare averlo ritrovato: l'ex Fiorentina, infatti, è stato il migliore in campo tra gli uomini di Delneri.

I gialloblù non solo han dimostrato che, se la testa collabora, i risultati possono arrivare, ma potrebbero addirittura recriminare un calcio di rigore sacrosanto, non assegnato dal signor Gavillucci. Ormai i torti arbitrali non si contano più nemmeno su due mani, per cui tanto vale mettersi il cuore in pace e non attaccarcisi troppo. Per il resto gli scaligeri han comunque creato più pericoli e più occasioni della Fiorentina, squadra che lotta per la Champions League, il che è sicuramente un fattore da tenere in considerazione.

Ora il Verona dovrà affrontare un delicato scontro diretto contro il Carpi: a questo punto, considerando che tutte le squadre in fondo alla classifica stanno procedendo seriamente a rilento, forse onorare la maglia non è più sufficiente: seppur le speranze siano davvero poche, è il caso di provare a vincere a tutti i costi, per tentare il colpaccio e poter credere ancora in un vero e proprio miracolo sportivo.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 16 marzo 2016 alle 11:30
Autore: Giorgia Segala
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