L’ennesima prestazione incolore di questo campionato cosi avaro di soddisfazioni. La continua protesta della tifoseria nei confronti di società e tecnico. La tensione verbale esplosa in sala stampa da parte del direttore sportivo nei confronti di un giornalista di una nota emittente locale. Una classifica sempre più deficitaria con il distacco verso le prime due posizioni sempre più preoccupante. Una giornata, quella successiva al match, trascorsa all’insegna del continuo rincorrersi di voci su un presunto arrivo in panchina di Serse Cosmi. Le aspettative di un segnale di discontinuità tecnica erano concrete.

Cosa è successo ? Naturalmente nulla. Ancora una volta. Ancora come lo scorso anno quando, guarda caso la strana coincidenza, una sconfitta casalinga contro il Crotone innescò una vorticosa girandola di voci riguardo all’esonero di Fabio Pecchia. Oggi come allora il più classico dei “deja vu”.

La situazione in casa gialloblù assume ora contorni quasi paradossali. Secondo i bene informati sarebbe già pronto l’accordo con Serse Cosmi. Tutto già fatto. Staff, durata, ingaggio. Manca solo l’ultimo tassello, una semplice telefonata. Prima, però, bisogna attendere la partita di domenica prossima a La Spezia perché la società ha deciso di concedere a Fabio Grosso un’ultima disperata estrema possibilità per salvare in un solo colpo “capra e cavoli”. Il dubbio, tuttavia, nasce spontaneo. Un allenatore che in ventidue giornate non ha saputo ancora dare una precisa identità alla sua squadra, cosa mai riuscirà a fare in pochi giorni? Inoltre, con quale autorità potrà lavorare sulla mente dei propri giocatori sapendo che in caso di prestazione negativa troverebbe le valigie pronte sulla porta? Quale credibilità potrà mai mostrare alla squadra?

In altre piazze, facendo i dovuti distinguo, la società avrebbe già agito. In riva all’Adige si tentenna, sperando in chissà quale inversione di tendenza, in chissà quale miracolo divino.  Il cambio dell’allenatore non porta sempre i benefici sperati ma giunti ad un certo punto rimane l’unica carta da giocare, la sola potenziale ancora di salvezza. I tifosi più pessimisti temono di rivedere il triste film dello scorso anno, dopo la sconfitta casalinga subita contro il Crotone.  Dopo la conferma di Pecchia, i gialloblù vinsero a Firenze per quattro ad uno consentendo all’ex allievo di Benitez di salvare la panchina. Dopo quella “vittoria di Pirro” arrivarono quattro sconfitte consecutive ma le residue giornate rimaste da disputare scoraggiarono il tanto auspicato intervento a “gamba tesa” da parte della società. Il tempo trascorso rendeva a quel punto tutto inutile.Tutto studiato a tavolino? Non lo sapremo mai.

In una delle poche interviste concesse, il presidente Maurizio Setti, invitato a tornare sull’argomento, ha ammesso l’errore dell'anno precedente quando, tra mille e più tentennamenti, decise di lasciare l’allenatore al proprio posto, nonostante tutto e tutti.  Come è andata a finire è facile ricordarlo. Perché, quindi, rischiare ostinatamente di commettere lo stesso errore? I latini dicevano “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 13 febbraio 2019 alle 12:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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