Inizia così. «Fermatelo». Chi? «Briegel». Come? «Ricordo ancora la sua corsa. Cinquanta metri a spazzare via tutto e tutti. E poi la rete del Toro che si gonfia». Piero Chiambretti, comico e conduttore televisivo, ha cuore granata. Il testa a testa tra Hellas e Toro della stagione dello scudetto gialloblù è una delle tante immagini. «C’è del brutto. Ma anche del bello».

Tipo? Al Bentegodi venimmo a pareggiare il 9 maggio ’76. Portando a casa il punto che valeva lo scudetto.

E adesso ci tornate al Bentegodi. Verona ha fama di ammazza grandi. Lo dice la storia. Chiedete al Milan. Non sarà una passeggiata.

Non c’è più Mihajlovic, tocca a Mazzarri. Cosa è cambiato? La lingua. Siamo passati dal serbo al...toscano. Il Toro è più comprensibile. Prima era più temperamentale, forse troppo coraggioso. Mazzarri è più ragionatore e concreto. Lo voleva Cairo. Si è regalato in sogno. Ora lo regali a noi tifosi.

Lei cosa vuole? Battere Verona e Crotone e avvicinarci all’Europa. Poi, però, la Coppa non deve diventare maledizione per chi ce l’ha.

Maledizione? Se vai in Europa devi essere pronto a lottare qui e là. In campionato come all’estero. Bello andarci. Ma bisogna essere pronti.

Da tifoso torinista: il campionato avrà ancora epilogo in bianco e nero? Può essere. Ma che senso ha? Se vince la Juve, arriva il settimo scudetto. I tifosi vanno in piazza per un quarto d’ora e poi tutti a casa. Ormai è un’abitudine per loro. Qui lo snobbano lo scudetto.

Meglio vinca il Napoli allora? Certo. Da loro fanno festa per un anno, un anno e mezzo. Una vera festa di popolo. Il Napoli ha i favori del calendario ma deve mantenere integrità fisica. Fino in fondo. La Juve è abituata a vincere. Ora ha la testa in Champions. Ma, se esce, tornerà prepotentemente su Coppa Italia e scudetto.

Belotti quanto vale? Cento milioni.

Non sono troppi? Sono quelli che servono per far dimenticare al popolo granata un campione che se ne va. Utile per comprarne un altro di stesso livello. Belotti, nelle ultime due settimane, è stato croce e delizia. Ci ha regalato prima un “coast to coast“ con gol contro l’Udinese. Ma contro la Juve, sullo zero a zero, ha sbagliato uno stop che poi sarebbe potuto diventare gol quasi sicuro.

Senta, lei Pazzini l’avrebbe portato al Toro? Se n’era parlato questo inverno. Uno come il Pazzo fa sempre comodo. Ma al Toro hanno sposato la linea verde. Capisco, quindi, le eventuali riserve su di lui.

E lei al Toro chi porterebbe? Posso esagerare? Vado al Real e mi porto a casa Bale. Giocatore “devastante“. Uso un termine tanto caro ai cronisti sportivi. Belotti segna, lui fa gli assist e il Toro vola. Scusate, posso farla io una domanda?

Prego. Come sta Cerci?

Oggi è infortunato, perché? Mi spiace. Cerci è un grande giocatore, con tanta sfortuna e qualche problema caratteriale. Ma a me ricordava il “poeta“ Claudio Sala. E oggi tifo per lui e per il suo riscatto. Ero felice quando è tornato a giocare in Italia. Verona è provinciale di lusso. Lì può rilanciarsi. Spero succede per davvero. A volte, però, non va come alla Playsation.

In che senso? Io amo la Playsation. E gli accostamenti audaci. Avrei voluto vedere dal vivo gli effetti di un tridente formato da Pazzini, Cerci e Cassano. Un tris da puro divertimento. Alla Playstation li sceglierei subito tutti insieme. A Verona sembrava un sogno realizzabile. Ma è durato troppo poco.

Stasera a casa Chiambretti, cena per due, lei cuore Toro e... Federica Pellegrini.

E cosa c’entra col Toro? Niente. Ma è Federica Pellegrini. Voi la conoscete bene. Una Divina. Chi non vorrebbe cenare con Federica?

Sezione: Copertina / Data: Dom 25 febbraio 2018 alle 11:45 / Fonte: L'Arena
Autore: Anna Vuerich
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