Sul suo profilo Facebook si definisce intelligente e simpatico. Non ne dubitiamo, vista la commedia che è stato capace di portare sulla scena. Roba da far impallidire Totò, Peppino, e già che ci siamo mettiamoci pure la Malafemmena. L’uomo copertina della settimana non può che essere l’assessore del Comune di Cosenza Francesco De Cicco, autentico eroe dei nostri tempi. Che sul campo di patate del Marulla (pace alla buonanima sua) messo su in quattro e quattr’otto (anzi sette, visto com'è andata) Cosenza-Verona non si sarebbe giocata lo paventavano tutti. Per primi i suoi concittadini. Tutti tranne lui. Rimane un dubbio amletico: il nostro ci fa o ci è.

C'era la possibilità del campo neutro, ma a Cosenza han fatto spallucce. Per far bella figura, ne han fatto una barbina. De Cicco per tutta la settimana ha gonfiato il petto e sciolto la lingua: a quelli del Verona, che nutrivano seri dubbi sulla fattibilità di una partita di calcio su un campo di barbabietole, ha dato dei (parole sue) «KIAKKIERONI». Il termine gli deve essere così piaciuto da elevarlo a spiritosissimo ritornello. Di fronte ai fotogrammi del pagliericcio del Marulla, che per ovvie ragioni di buon gusto non avrebbero necessitato di alcun commento, De Cicco ha ostentato sicurezza e sfornato pure orgoglio. Nella giornata di venerdì ha girato un video in diretta in cui mostrava l’incedere (...???...) verso il completamento (...???...) dei lavori di rifacimento del manto erboso (...???...). Tutto fatto, tutto risolto. Secondo lui...

Non evidentemente soddisfatto, si è spinto oltre. Il meglio del repertorio lo ha offerto il giorno dopo a poche ore da quello che stava diventando un sempre più presunto fischio d’inizio della partita. Ore 14.25, leggiamo su Facebook: «Alle 18 come promesso si gioca Cosenza-Verona.  KIAKKIERE a Verona. Forza lupi». Alle ore 17.15, ecco che ti piazza la madreperla: «Mo menu KIAKKIERE e tutti al Marulla. Per essere più sicuro sono stato adesso sul terreno di gioco con quelli della lega. Per loro tutto ok. Solo l’arbitro la può sospendere adesso per problemi atmosferici o di pericolosità dello stadio . Non ci sono nessuno dei due problemi. Forza lupi». E via giù di KIAKKIERE e distintivo. Evidentemente l’arbitro Piscopo deve averla pensata diversamente ponendo fine alla farsa.

Sappiamo anche che con un minimo di buonsenso tutta questa grottesca messinscena si sarebbe potuta evitare. Che il terreno del Marulla non fosse agibile lo sapevano anche i gradoni dello stadio. Prese palesemente per i fondelli, diecimila persone se ne sono tornate a casa tra i mugugni: tra di loro, il drappello di poveri cristi in gialloblù che si sono sobbarcati una trasferta al limite del proibitivo per nulla, o meglio per le KIAKKIERE di un De Cicco qualsiasi (l'Italia, ahinoi, ne abbonda). Ci auguriamo che almeno qualche savio di mente (sempre ci sia a questo mondo) abbia l’idea di rimborsarli.

Dopo due ore di fragoroso silenzio, alle 19.10 De Cicco ha postato le sue imbarazzanti scuse: «Posso solo chiedere scusa a tutti perché dopo che la lega ha dato parere positivo per giocare. ho fatto due post dove ho detto che si giocava alle 18 Cosenza-Verona. Mi sono fidato del parere della lega, ho sbagliato e vi chiedo scusa a tutti.» Se non ci fosse da piangere, verrebbe da ridere. Benvenuti nel favoloso mondo della serie B, il campionato degli italiani. KIAKKIERONI (e distintivi) compresi.

Sezione: Copertina / Data: Sab 01 settembre 2018 alle 19:45
Autore: Lorenzo Fabiano
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