The Italian Job. Missione compiuta alla fine per il Verona, che ha battuto 2-0 nel derby il Cittadella, ha vendicato i cinque schiaffi dell’andata, è tornato alla vittoria di fronte al proprio pubblico dopo tre partite e soprattutto si è ripreso il secondo posto, quello che porta diretto in A. La sferzata comunque era nell’aria: “Riprendiamoci il Bentegodi”, aveva infatti tuonato Pecchia in settimana.

The Italian Job si diceva, quando in un modo o nell’altro si arriva all’obiettivo, anche in maniera non sempre limpidissima. Dal punto di vista del gioco, si intende, perché la squadra di Venturato, senza sconfitte e gol incassati nelle ultime 4 giornate, se l’è giocata alla pari, anzi nei primi 20’ ha messo sotto i gialloblù davanti ai propri spettatori, che non hanno risparmiato i fischi. Ma i granata tutta corsa e organizzazione non hanno saputo concretizzare il volume di gioco ma soprattutto non hanno fuoriclasse per la categoria come Bessa e Pazzini, che si sono inventati i gol.

 

LE NOVITA’ DI PECCHIA – Rispetto a Novara, Pecchia ha mantenuto Romulo basso a destra ma ha recuperato Caracciolo al centro della difesa. Nel tridente spazio a sorpresa al 21enne algerino Fares a sinistra, con Pazzini centrale e Luppi a destra. Una sola variazione per Venturato, causa giudice sportivo, Salvi basso a destra al posto di Pedrelli.

È partito forte il Cittadella, che al 6’ ha giustamente protestato per un rigore non assegnato su atterramento di Chiaretti da parte di Bianchetti. Dopo 10’ di bambola e qualche fischio dagli spalti, l’Hellas (al 16’) è passato in vantaggio grazie ad un capolavoro balistico di Bessa, che dal limite ha sparato un collo pieno sotto l’incrocio.

La doccia fredda non ha fermato il Cittadella, che ha continuato a macinare gioco, anche quando Pecchia ha optato per l’inversione degli esterni, prima di quelli alti e poi di quelli bassi. Ma è stato il gioco a latitare, proprio sulle fasce che hanno prodotto pochi cross. E il pubblico non ha gradito, con il doppio trillo dell’arbitro a chiudere il primo tempo coperto dai fischi della tribuna.

Nella ripresa stesso copione, con il Cittadella meno lucido e sempre sterile e il Verona (col 4-2-3-1 dopo l’entrata di Ferrari) che lo ha punito a 10’ dal termine ancora con Bessa dal limite: dopo la parata di Alfonso, Pazzini ha bruciato sullo scatto Pelagatti e ha firmato il gol numero 22, un gol che sa tanto di Serie A.

Sezione: Copertina / Data: Mar 18 aprile 2017 alle 14:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Giorgia Segala
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