Dopo 4 mesi di schiaffi presi in giro per l’Italia, il Verona è tornato a vincere anche lontano dal fortino Bentegodi e, in attesa del posticipo di stasera, ha agganciato Frosinone e Spal in vetta.

È salito anche il vantaggio sul 4° posto (+5 sul Benevento), ma non è che ai tifosi veronesi interessi molto quello che succede alle loro spalle. Semmai, continua a dare fastidio non aver ancora blindato il ritorno in A.

 

VERONA OPERAIO – Il peggio è passato? Forse, anche se nel giudicare il rilancio dell’Hellas non si può non far notare che le due vittorie di fila sono arrivate contro le squadre meno vive della B: Ternana e Brescia.

Nei momenti di crisi sono i successi che fanno la differenza e il Verona li ha ottenuti in modo limpido, anche se la prova di ieri non è stata esaltante.

Contro un Brescia vulnerabile e senza il coltello tra i denti, l’Hellas ha messo la strada in discesa con il gol di Zaccagni in mischia, ma nella ripresa ha sprecato 5-6 contropiede in modo banale, lasciando il risultato in bilico fino all’ultimo.

Dovremo forse abituarci a un Verona operaio, che bada al sodo piuttosto che alla forma, anche perché le mosse di Pecchia vanno in quella direzione.

Ieri il tecnico ha inizialmente lasciato in panchina Fossati per far giocare Bruno Zuculini, con risultati apprezzabili in fase di rottura, ma modesti nella costruzione. E, in avanti, ha preferito schierare il modesto Fares piuttosto che uno tra Luppi e Siligardi.

Senza regalare poesia e brividi lungo la schiena, però, il Verona è riuscito a tornare a vincere in trasferta dopo le 5 sconfitte e l’unico pareggio seguiti alla vittoria di La Spezia (4-1) a inizio novembre. Ed è tornato a segnare dopo i digiuni di Latina, Avellino e Frosinone.

 

BRESCIA ASSENTE – La squadra di Brocchi ha vinto appena una delle ultime 9 partite (con il Cittadella) e nelle ultime 8 ha sempre beccato gol. Contro il Verona si è visto un Brescia piatto, rimasto in partita perché gli avversari hanno sprecato di tutto, peraltro col minimo sforzo, e non per propri meriti.

La squadra è sembrata non solo smarrita, ma addirittura rassegnata. Il segnale peggiore per chi – dopo un discreto avvio di campionato – si ritrova ora in zona playout, a un punto dalla retrocessione diretta.

Lo devono aver capito anche in società, visto che la squadra andrà in ritiro già domani in vista della trasferta di sabato a Salerno.

Sezione: Copertina / Data: Lun 06 marzo 2017 alle 12:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Giorgia Segala
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