C’è stato un momento, domenica pomeriggio al Bentegodi, in cui si è avuta la sensazione che ci fosse un popolo in campo a spingere il Verona verso la porta del Bari per schiodare uno 0-0 che, unito alle pesanti sconfitte contro Novara e Cittadella, avrebbe avuto il sapore di un altro mezzo passo falso. Invece, il gol è arrivato con il solito Pazzini e con esso anche vittoria e primo posto solitario.

 

TRASCINATI – Non è stato un bellissimo Verona, bisogna ammetterlo, non sui livelli ai quali eravamo abituati fino al 5 novembre. Ha giocato con la paura addosso, ha sbagliato molto ed è stato graziato quattro volte dal Bari. Però è sempre stato sorretto nel morale da quella mano invisibile rappresentata dal tifo.

Il gol non è arrivato per caso, è arrivato proprio nel momento in cui maggiore è stata la pressione vocale del popolo gialloblù. Decibel alle stelle quando Romulo ha battuto il corner spizzato da Valoti per la zampata vincente del Pazzo (al 13° gol stagionale) e tifosi impazziti quando la palla è entrata in porta, nonostante l’estremo tentativo di Micai di ricacciarla fuori.

Il “fattore Bentegodi”, quindi, ha avuto ancora una volta un peso decisivo. Finora soltanto due squadre sono tornate a casa con punto in tasca da Verona: Brescia (1) e Novara (3). Poi ci sono state sei vittorie, cinque delle quali con almeno due gol di scarto. Nette tanto nel punteggio quanto nella prestazione. Il sostegno dei tifosi non è mai mancato. Magari qualche mugugno a gara in corso per alcuni errori, ma nessuna contestazione, neppure dopo lo 0-4 con il Novara e l’1-5 di Cittadella. Al massimo un po’ di ironia, che non guasta mai.

Nessuno ha mai vinto le partite e i campionati soltanto grazie ai tifosi, se una squadra non è all’altezza non c’è nulla da fare. Però è vero che certe partite rognose possono essere sbloccate anche con l’aiuto del pubblico. E il Verona ne ha parecchio.

 

MURO UMANO – Soltanto il Bari ha più abbonati (10.347 contro 10.196), ma al Bentegodi la media spettatori è da Serie A: 14.315, col picco di 15.815 con il Brescia (si giocava di domenica all’ora di pranzo). In 300, alla vigilia del match contro il Bari, si sono presentati nell’antistadio per incoraggiare i giocatori dell’Hellas. E domenica, all’ingresso del portiere Nicolas (protagonista in negativo della sconfitta con il Cittadella), ci sono stati cori e applausi. Energia positiva che il brasiliano ha sprigionato in occasione dell’unica parata (ma decisiva) della partita sul tiro di Furlan.

Sezione: Copertina / Data: Mer 30 novembre 2016 alle 10:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Giorgia Segala
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