È fatta: Pawel Dawidowicz sarà un nuovo giocatore dell’Hellas Verona. Una trattativa lunga e serrata, un testa a testa – quello fra i veneti ed il Palermo – fatto di sorpassi e controsorpassi.
Il club di viale del Fante, si sa, nonostante non abbia esercitato entro il 31 maggio 2018 il diritto di riscatto per assicurarsi le prestazioni del classe ’95, non aveva mai realmente abbandonato l’idea di metterlo ancora una volta a disposizione di Bruno Tedino in vista della prossima stagione.
Tedino, d’altra parte, alla luce della duttilità tattica mostrata dal jolly polacco nel corso dell’ultima annata, contava molto sul suo ritorno. Dawidowicz, infatti, nel 4-3-1-2 (o 4-3-3) del tecnico avrebbe potuto svolgere ben tre ruoli: il difensore centrale, il classico schermo davanti la difesa e all’occorrenza anche la mezzala. Mentre il Palermo contava sulla presenza in rosa dei suoi connazionali e amici Przemyslaw Szyminski e Radoslaw Murawski che hanno tenuto vivi i contatti con l’ormai promesso sposo dell’Hellas Verona.

RETROSCENA– Nella giornata di giovedì, il calciatore sembrava ad un passo dal ritorno. Il direttore dell’area tecnica Rino Foschi, difatti, era riuscito a trovare l’intesa con il Benfica, che ne detiene la proprietà del cartellino: prestito con obbligo di riscatto in favore dei siciliani fissato a circa due milioni di euro, che sarebbe scattato in base al raggiungimento di un certo numero di presenze (circa venti), con il giocatore che avrebbe inizialmente allungato il contratto che lo legava al club lusitano, per poi sposare la causa rosanero.
Foschi, dunque, aveva trovato l’accordo con il Benfica, ma non con l’agente del calciatore, Daniel Weber, con il quale vi era ancora una certa distanza da colmare.
Alla fine, a prevalere sarebbe stata la volontà di Dawidowicz, che ha di fatto ceduto alla corte e alla proposta economica della società di Setti, che ha chiuso così l’ennesimo affare di un’ottima fin qui campagna acquisti.

Sezione: Calciomercato / Data: Sab 04 agosto 2018 alle 14:15 / Fonte: www.mediagol.it
Autore: Anna Vuerich
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