Il giocatore del Palermo Thiago Rangel Cionek ha parlato oggi in conferenza stampa in vista della gara contro l'Hellas. Queste le sue parole raccolte da Tuttopalermo.net: “Sapevo le difficoltà che avremmo avuto nella parte finale della stagione, ma sono contento di essere stato chiamato in causa e di essere stato un personaggio importante per la squadra, ma non è ancora finita, manca l’ultimo passo per raggiungere la salvezza. Quattro anni di Serie B mi hanno formato e sappiamo che senza grinta, lotta ed esperienza, non si può lottare per un obiettivo. L’importante è che abbiamo creato questa situazione all’ultima di campionato: ovvero quella di dipendere solo da noi. Dobbiamo dare tutto e dobbiamo vincere, non sarà facile, basta pensare all’ultima partita del Verona. Mi aspetto un grande pubblico.  Noi giochiamo per i tifosi, lo stadio vuoto toglie gran parte della bellezza del calcio. Spero ci sia il tutto esaurito per festeggiare tutti assieme in caso di vittoria. Non sono mai andato dall’allenatore a chiedere perché non giocassi, per rispetto nei suoi confronti e per quello dei compagni. Il campo di Frosinone era difficilissimo e noi l’abbiamo affrontato con lo spirito giusto, nonostante fosse una partita da dentro o fuori. La squadra è stata consapevole delle sue potenzialità. Se questa settimana giocherò sarà la settimana più importante della mia carriera, altrimenti lo sarà per il Palermo.  Negli ultimi 7 anni sono stato in Serie B e sono stato paziente perché sapevo di potere arrivare in Serie A e di essere fondamentale per il Palermo. Il salvataggio di De Silvestri contro la Sampdoria è stato importantissimo, è stato uno dei momenti importanti come tutto il finale di questa stagione del resto. Abbiamo lavorato tanto tutti per arrivare a questo obiettivo e ce la metteremo tutto. Nelle difficoltà in cui eravamo sapevamo di dover stare uniti, l’obiettivo era quello di raggiungere la salvezza il prima possibile e questo finale è la dimostrazione che la squadra c’è sempre stata. Io sono arrivato a gennaio ma ho vissuto momenti difficili, vari cambi di allenatori, ma è passato, adesso sta a noi giocatori fare il nostro lavoro, nonostante i problemi fuori dal campo siamo stati uniti fino alla fine. Toni? E’ stato un grande campione e se non gioca per noi è meglio, ma ci saranno tanti altri giocatori importanti dall’altra parte. Europei? E’ un obiettivo che è una conseguenza del lavoro fatto in questa stagione. In Italia ho spesso giocato a 3 o a 4, non mi cambia nulla”.

Sezione: Avversari / Data: Mar 10 maggio 2016 alle 21:49
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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