L’Arena: “Colantuono si difende a tre. In avanti spazio a Bocalon?”

Zoppicante la Salernitana. Senza Di Gennaro, regista travasato quest’estate dalla Lazio alle prese con un affaticamento muscolare al flessore della coscia destra. Senza Djavan Anderson, così come Micai a Bari l’anno scorso con Grosso, fermo per un trauma cranico. Anche lui preso dalla Lazio e spostato alla vicina consorella. Fuori in difesa Bernardini, fuori anche gli ex Perticone e Rosina.

Pronta la difesa a tre, dove sicuri di andare in campo sono Schiavi e Gigliotti. La terza maglia dovrebbe essere di Mantovani. L’idea di fondo di regalarsi un campionato di vertice nella stagione del centenario è ancora in embrione, compressa in un avvio senza impennate. Con una sola sconfitta, quella fragorosa in casa del Benevento nel derby, ma anche con l’ultimo pareggio in casa con l’Ascoli che in un attimo ha raffreddato una piazza surriscaldata dai punti presi a Palermo e Lecce, oltre al tris confezionato a Padova.

Contro l’Hellas il compito di tessere il gioco verrà affidato a Di Tacchio, arrivato a costo zero dall’Avellino e già autore anche di due gol fra Padova e Ascoli. Il punto fermo è lui insieme a Castiglia, nove reti nell’ultimo torneo alla Pro Vercelli, in un terzetto completato dal franco-ivoriano Akpa Akpro a Salerno da gennaio dopo una vita in Ligue 1 col Tolosa.

A destra dovrebbe correre Pucino, preso dal Chievo dopo gli squilli nel Varese anche di Maran, ma poi mandato in giro più volte in Serie B da cui non s’è mai mosso.
La zona di sinistra dovrebbe essere dell’argentino Casasola, incrociato dal Verona due anni fa quand’era al Trapani con Colombatto, l’unico mancino autentico nella batteria offensiva di Colantuono.

Davanti la Salernitana si affiderà alla velocità di Jallow, insieme alla potenza e ai centimetri di Djuric rientrato in Italia dopo una parentesi infruttuosa al Bristol. Partirà ancora dalla panchina André Anderson, ex Santos altro parcheggio della Lazio. Di frecce la Salernitana ne ha parecchie, nonostante le assenze