Il Brescia è sigillato dalla mediana in avanti, le variabili sono tutte in difesa. Questa la verità per la squadra che domani attende l'Hellas al Rigamonti.
Eugenio Corini ha perso in extremis Andrenacci, portiere titolare nelle ultime due partite ma meritevole di giocare anche contro l'Hellas, non l'avesse bloccato un fastidio muscolare all'ultimo minuto che l'ha esclusa dalla lista dei 19 convocati. Al suo posto Alfonso, numero uno designato già quest'estate dopo i tre anni al Cittadella e gli esordi fra i ragazzi Chievo e Inter con cui giocò nel 2007 anche mezz'ora nel trofeo Gamper al Camp Nou contro il Barcellona subentrando a Toldo.
Il dubbio di Corini è in mezzo: Gastaldello è di nuovo disponibile, ma durante la sua assenza il ventunenne Cistana l'ha sostituito al meglio fra Cittadella, Cosenza e Foggia, tanto da meritarsi probabilmente la riconferma. L'altro centrale sarà Romagnoli, la passata stagione prima ad Empoli e da gennaio in A col Bologna, nel 2015 uno degli artefici della promozione in Serie A del Carpi.
Non ci sarà Curcio a sinistra dove Corini dovrebbe mandare il ceco Mateju lasciando a destra Sabelli arrivato a parametro zero da Bari dove era uno dei giocatori preferiti di Fabio Grosso.
L'altra ipotesi porterebbe Cistana a destra, Gastaldello titolare e Sabelli sul lato mancino. In mezzo al campo tutto ruoterà attorno alle fantasiose geometrie di Sandro Tonali, per tutti il prossimo Pirlo, classe 2000 fresco della chiamata di Mancini con l'Italia e vicecampione europeo con l'Under 19. Al suo fianco, la freschezza dell'albanese Ndoj insieme all'energia di Bisoli, che oltre a correre in orizzontale sa anche battersi negli spazi come certificano i suoi dieci gol equamente divisi negli ultimi due campionati più quello al Perugia alla prima giornata.
La mezza punta sarà Tremolada, più in grado di stare nel cuore del campo rispetto allo slovacco Spalek, orientato invece a svariare all'esterno.
In attacco il Brescia ha rimpiazzato i 79 gol del trentasettenne Caracciolo, ora al Feralpisalò in Lega Pro, con i 49 in 133 partite di Donnarumma, reduce dalla promozione con l' Empoli più i 28 di Torregrossa, riscattato a gennaio dal Verona per novecentomila euro dopo l'iniziale prestito. Fra le carte di qualità pronte a uscire dalla panchina certamente Dall'Oglio ma soprattutto Morosini, jolly per ogni evenienza, uno per cui un anno fa il Genoa fece carte false per averlo.
Insomma non mancano certo le alternative alla squadra lombarda. Morosini è un'arma in più di Corini. Una delle tante.

Sezione: Avversari / Data: Dom 11 novembre 2018 alle 13:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Anna Vuerich
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