«Poi mi chiedete perché sono incazzoso... È qualcosa che parte da qua – aveva detto indicandosi la testa –, dalla mentalità. Perché se il campione che gioca nel grande club riesci a non farlo nemmeno avvicinare all’area, forse così scarsi non siamo. Poi invece arriva il Benevento e ci facciamo la figuraccia».

A parlare è Rino Gattuso, - riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport - e sono parole di fine aprile, prima di Bologna, quando gli erano state chieste spiegazioni sulle difficoltà del Milan contro le neopromosse e in generale contro le piccole.

Un brutto vizio che va avanti da anni e a cui nessun allenatore dell’epoca recente è riuscito a mettere una toppa.

È qualcosa che in effetti ti manda al manicomio: cacciare l’Inter dalla Coppa Italia, vincere a Roma, fermare il Napoli e poi fare un punto in casa fra Sassuolo e Benevento è una totale insensatezza, oltre che un inno allo spreco.

 

FERITE Un andazzo che sta continuando anche questa stagione. In ordine cronologico: il pari di Benevento, la sconfitta (3-0) di Verona, il pareggio di Udine e, come dicevamo, quello casalingo col Sassuolo e la sconfitta col Benevento.

Senza pretendere di doverle vincere tutte, anche solo con un miglioramento parziale dei risultati il Milan lotterebbe ancora per la Champions.

Il Verona, incasellato alla voce «vittorie obbligatorie», dà l’occasione per medicare almeno un po’ le ferite inflitte da chi frequenta le zone basse della classifica. Anche perché il Diavolo fatica a digerire in particolar modo le neopromosse.

I numeri dicono che sono arrivate solo due vittorie negli ultimi otto incroci (con tre pareggi e tre sconfitte).

Andando a ritroso: la scorsa stagione sconfitta a Cagliari e pareggi a Pescara e Crotone; nel 2015-16 la bestia nera fu la matricolissima Carpi, che fermò i rossoneri sul pari due volte con l’ulteriore soddisfazione di non concedere nemmeno un gol. Un’annata che vide anche un folle 3-3 casalingo col Frosinone e una sconfitta col Bologna.

Nel 2014-15 il Palermo sbancò San Siro e l’Empoli costrinse due volte al pareggio.

E che dire del campionato precedente, con le sconfitte di Verona (l’Hellas ricorre spesso nelle grane rossonere) e Sassuolo, che costò il posto ad Allegri.

Max, Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic, Brocchi, Montella e ora Gattuso: la legge delle piccole ha colpito – chi più chi meno – tutti, con i graffi di giocatori assolutamente rispettabili, ma anche assolutamente meno talentuosi dei colleghi in forza alle big, che invece spesso sono stati tenuti a bada.

Così Gattuso si arrabbia e chiede ai suoi di cambiare la testa: oggi, con l’ultima neopromossa che offre questa stagione, non si può più sbagliare.

Sezione: Avversari / Data: Sab 05 maggio 2018 alle 11:30
Autore: Giorgia Segala
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