Non c’è due senza tre. L’Udinese si rifà a un antico proverbio per un pieno di ottimismo in vista della sfida salvezza di domani a Verona. Quella friulana, che è una delle cinque squadre mai retrocesse in B negli ultimi 25 anni, si è ritrovata due volte sul baratro ed è riuscita a conquistare la salvezza vincendo alla penultima giornata in trasferta.
Accadde con l’Atalanta nel 2001 e con il Lecce dodici mesi dopo. Ci sarebbe un altro precedente, due anni fa ancora a Bergamo: bastò un pareggio.

BERGAMO Stagione disgraziatissima quella di 17 anni fa. L’Udinese dopo 5 giornate si ritrovò sola in testa alla classifica con 13 punti (e vittoria a casa Juve). Alla sesta arrivò la sconfitta a Parma (2-0) e da quel momento cominciò l’inesorabile discesa. Il ritorno con i gialloblù emiliani costò la panchina a De Canio, sostituito da Spalletti, che riuscì a tenere la rotta potendo contare anche sul rientro dopo tre mesi di Roberto Muzzi (come Lasagna, fuori per un paio di mesi...). La gara chiave fu la penultima con l’Atalanta: 1-0 per i friulani proprio grazie a Muzzi.

LECCE Spalletti a fine stagione non fu confermato (sarebbe ritornato un anno dopo anche grazie all’insistenza di tutto lo spogliatoio). Al suo posto Hodgson che prima di Natale venne sostituito da Ventura. A tre giornate dalla fine, dopo la sconfitta con il Verona, l’Udinese aveva un piede e mezzo in B. I sei punti conquistati nelle due gare successive con Venezia e Lecce (con rigore decisivo di Di Michele all’89’), che si andarono a incastrare con quelli delle dirette concorrenti, diedero la salvezza con 90’ di anticipo.

OGGI L’Udinese si ritrova più o meno nella stessa situazione. Una vittoria con l’Hellas le regalerebbe la salvezza anticipata solo in caso di k.o. del Cagliari a Firenze. A Udine attendono con ansia l’erede di Muzzi e Di Michele. Il grande favorito? Kevin Lasagna.

Sezione: Avversari / Data: Sab 12 maggio 2018 alle 07:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Anna Vuerich
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