Via la pareggite, solidità ritrovata e scatto bruciante verso la salvezza. Senza bisogno di mistificare realtà primaverili, il semi-verdetto è doppio in una serata che manda il Sassuolo lontano dalla paura. Iachini ha sei punti di margine da gestire nelle prossime cinque partite, mentre questo Verona ormai fa i conti con sé stesso. Braccia al cielo per il Sassuolo, riportato ai tre punti grazie al primo gol in Italia di Lemos, quasi al tramonto del primo tempo. Violare per la prima volta in serie A lo stadio del Verona, riporta una classifica tendente al bello. Nonostante la situazione compromessa, potrebbero essere le ultime ore per Pecchia sulla panchina dell'Hellas.

LEMOS RINGRAZIA. La stessa porta in cui Cassata, due settimane fa col Chievo, segnava uno dei gol più grotteschi nel campionato del Sassuolo, regala un altro episodio tragicomico perché Nicolas è benefattore per Lemos che ringrazia. Un calcio d'angolo manda in tilt il Verona: Acerbi prolunga per Mazzitelli, l'uscita del portiere è un invito all'uruguaiano – alla terza presenza nel Sassuolo – verso l'1-0. Degna chiusura, in ogni caso, di un primo tempo in cui è Iachini a disperarsi perché Nicolas quelle due-tre parate in allungo le ha già sfoderate. Il Sassuolo sciupa quanto possibile con Politano prima della pausa, sembra in controllo totale perché trova un Verona fiacco anche nel secondo tempo. Duncan ci mette intensità e corsa, Iachini soffre il giusto per una squadra che ricama molto e non chiude la partita. Fuori Verde e Cerci – il tasso qualitativo più alto tra i veronesi – in corso d'opera, è come blindare la vittoria del Sassuolo con venti minuti di anticipo. Il resto – ossia un centrocampo reso granitico da Mazzitelli e Magnanelli – diventa una logica conseguenza, anche per vendicare la sconfitta dell'andata. Il più è fatto, adesso, con una salvezza verosimilmente in tasca. VERONA

AFFONDATO. Il solito clima ostile non aiuta il Verona – dodici sconfitte nelle ultime sedici partite – col pubblico che ricopre di insulti il presidente Setti anche nel pre-partita, quando premia i ragazzi del settore giovanile. L'abbandono  della maglia gialloblu, per una sera, indirettamente viene incontro alla richiesta dei tifosi. Mentre la carta a sorpresa di Pecchia è un 19enne che studia da centrocampista ma in serie A si affaccia per la prima volta: Andrea Danzi, in un contesto che più delicato non si può, galleggia nel mezzo di un 4-3-3. Il modulo che dà carta bianca a uno come Fares, dopo tutte le gerarchie scompaginate da Pecchia lungo una stagione disastrosa. Correggerne la stesura in un colpo solo, è davvero impossibile.

Sezione: Avversari / Data: Gio 19 aprile 2018 alle 10:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Anna Vuerich
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