Lui vede giustamente il bicchiere mezzo pieno: «Non è la partita della vita». Eusebio Di Francesco cerca di spazzare via quella pressione che la sua Sampdoria avverte e respira. Giusto così, il mister doriano lavora sulla testa di una squadra che oggi a Verona non può permettersi di uscire ancora una volta dal campo a testa bassa perché una vittoria in sei gare è pochino. E se ci fosse un altro crollo allora tutto potrebbe succedere: non solo Pioli e Iachini, anche Ranieri (nel mirino pure del Genoa) potrebbe entrare nel valzer se davvero iniziassero le danze sul post Di Francesco. Occhio all’ex Leicester e presto ci sarà comunque il benvenuto ad Andrea Bertolacci: ieri prime visite mediche a Roma, oggi arriva a Genova, lunedì l’ultima parte delle visite e la fi rma del contratto; un anno che diventeranno due se sommerà un certo numero di presenze. Verona per dire a tutti che la Sampdoria non è quella di questo avvio, i tifosi intanto hanno già vinto ancora prima del fi schio d’inizio: quasi 1500 al Bentegodi, un gesto d’amore perché c’è la certezza che la scintilla può scoccare in ogni istante. La Samp vuole mostrare i muscoli, il Verona di Juric idem: troppo ghiotta l’occasione al cospetto di un Doria che naviga in cattive acque: «Come si battono i blucerchiati? Giocando ai nostri ritmi».

Sezione: Avversari / Data: Sab 05 ottobre 2019 alle 14:38 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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