Mai come in questa edizione, la quattordicesima finale di Coppa Italia della sua storia rappresenta per il Milan un trofeo di fondamentale importanza. Considerate le oggettive difficoltà per agganciare il sesto posto dell’Atalanta, Casa Milan vuole evitare il settimo posto che costringerebbe la squadra di Gattuso addirittura a 3 turni preliminari estivi, obbligando il club a disertare la remunerativa International Champions Cup in programma negli Stati Uniti agli inizi di agosto. Spesso snobbata nell’era Berlusconi (solo un successo, nel 2003, in accoppiata con la Champions League strappata alla Juventus), questa competizione ha visto i rossoneri primeggiare solo 5 volte nelle precedenti 13 finali. Un record negativo che, a dire il vero, non si riscontra in proporzioni così vistose su altri fronti. Ad esempio, nella Coppa dei Campioni/Champions League dove il Milan ha vinto 7 delle 11 finali disputate.

VENDETTA

La lunga stagione ormai agli sgoccioli (53 partite ufficiali complessive) sta facendo sentire il suo peso proprio in questo finale dove la conquista del trofeo nazionale consentirebbe a Gattuso di concludere nel migliore dei modi la sua prima avventura sulla panchina milanista. Ringhio, il 9 maggio all’Olimpico di Roma, potrebbe così vendicare l’amico ed ex compagno di squadra Brocchi che, subentrato a Mihajlovic nella primavera 2016, fu poi sconfitto sempre dalla Juventus nell’epilogo della Coppa Italia. Un successo quasi certamente gli avrebbe garantito nuovamente di restare in panchina anche all’inizio di stagione 2016-2017, ma fu sostituito da Montella.

ALLARME

Gattuso, come suo solito, ha imparato a non farsi illusioni. Onesto e realista come sempre, già nel dopo-partita contro il Bologna aveva confessato che «vincere la Coppa Italia con prestazioni così, è difficile... ». Ieri dai microfoni di Milan Tv ha ricordato che contro il Verona, nella partita di andata «venivamo da un gol preso al 95' contro il Benevento, avevamo il dente avvelenato e poi il Verona ci ha fatto 3 “pappine”. Di stimoli ora ne abbiamo abbastanza, sia per quello che ci stiamo giocando che per una questione di rivalsa, per come ci hanno battuto un girone fa. Dobbiamo pensare a com'era il nostro stato d'animo quando abbiamo perso quella partita».

TURNOVER

La finale di Coppa Italia contro la Super Juve di Allegri, quindi, rappresenta un azzardo anche se è la via più sicura e diretta per accedere direttamente al girone di qualificazione di Europa League. Ma la «caccia» al sesto posto dell’Atalanta non deve essere sottovalutata. Comunque Gattuso potrebbe praticare un robusto turnover presentando due Milan diversi almeno per quattro undicesimi fra Hellas (a San Siro, sabato, ore 18) e Juventus. In vista della finale di Coppa Italia il tecnico punta al recupero a tempo pieno di Romagnoli che si era infortunato (problema muscolare) nei primi minuti della sfida casalinga (8 aprile, 1-1) contro il Sassuolo. Quello dell’attaccante resta un dilemma ancora adesso irrisolto. Previsti Cutrone in campionato e Kalinic in Coppa Italia.

Sezione: Avversari / Data: Mar 01 maggio 2018 alle 10:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Enrico Lamonea
vedi letture
Print