Pazzesco, incredibile, storico. Comunque Parma. Tre promozioni di fila, dalla Serie D alla A, non le aveva mai fatte nessuno. Scontata la prima, sofferta la seconda, da raccontare ai nipotini la terza, visto come è arrivata. Un vero romanzo, vissuto sul campo di La Spezia con un orecchio a Frosinone mentre in città, con il passare dei minuti, i tifosi cominciavano a preparare le bandiere per una folle notte di festa. E i momenti bui adesso sono svaniti.

È stata una stagione incredibile questa della B e l'ultima giornata non si è smentita, scrivendo il secondo verdetto più importante con un colpo di scena simile (ma non paragonabile) a quelli vissuti cammin facendo. Sono mancati 7 gol per battere il record della B da quando è tornata a 22 squadre, ma c'è stato un Empoli favoloso che ne ha battuti diversi. E poi questo epilogo, con il Frosinone che torna a recriminare come un anno fa e che adesso affronta i playoff con il morale sotto i tacchi.

La festa è tutta del Parma. Che per tutta la stagione è stato nel limbo, a ridosso della zona promozione diretta fino alla zampata finale. La nuova proprietà italo-cinese ha fatto costruire una squadra a un manager illuminato come Daniele Faggiano e ha difeso nei momenti critici un tecnico di valore come Roberto D'Aversa (spalle larghe e occhio fino: farà strada), putando su elementi di qualità che nel momento decisivo hanno fatto vedere chi sono.
Un anno fa Ceravolo e Ciciretti festeggiavano la storica A del Benevento e adesso si sono ripetuti senza passare dagli spareggi e compiendo un'altra impresa, dopo aver vissuto una stagione da gregari.
A portare lassù la squadra ci aveva pensato la vecchia guardia, trascinata dal 40enne Lucarelli, uno che ha vissuto il crac in A ed è rimasto per la rinascita. Ci ricorda Buffon, che seguì la Juve in B e oggi la lascia dopo un finale di carriera strepitoso. Buffon, Parma e Lucarelli, una storia meravigliosa.

Sezione: Altre squadre / Data: Sab 19 maggio 2018 alle 14:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Anna Vuerich
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