La notte porta con sé il mistero Bari. Una società con una storia di 110 anni sulle spalle, finita sull’orlo del baratro. Con un futuro tutto da scrivere e un presente ricco di inquietanti silenzi e cupi interrogativi. Ieri, alle 23.59, sono scaduti i termini (deliberati dall’ultima assemblea dei soci) per la ricapitalizzazione della società a 4,6 milioni di euro. Un passaggio indispensabile per consentire a Cosmo Giancaspro di tenersi stretto il 99,37% del pacchetto azionario. Ecco il mistero. Per l’intera giornata di ieri, presso lo studio del notaio Michele Labriola, hanno atteso che il presidente del Bari presentasse un assegno circolare, o un bonifico bancario a copertura della ricapitalizzazione. A metà pomeriggio pareva che l’epilogo fosse a un passo, invece… il nulla, nessuna traccia concreta del maggiore azionista. A meno di un colpo di coda di Giancaspro (oggi ci sarà la certezza assoluta), le aspettative si sono polverizzate con il passare dei minuti, nel giorno più lungo della recente storia del Bari. E nel frattempo, il d.s. Sean Sogliano (ha bloccato da una settimana il tecnico Mauro Zironelli, come successore di Fabio Grosso) è rimasto con il cerino acceso tra le mani. Stessa situazione per la tifoseria, quanto mai disorientata da ciò che sta accadendo.

CONSEGUENZE Negli ultimi tempi Giancaspro è stato a lungo fuori sede (Roma, Milano e all’estero). Facile che abbia cercato, in lungo e in largo, una soluzione ai suoi problemi (ha investito una quindicina di milioni nella società) e a quelli del club. Ha avviato qualche trattativa, finalizzata a un’eventuale cessione del pacchetto di maggioranza o addirittura alla vendita di tutte le sue azioni. Ma, per un motivo o per un altro, nessun affare è andato in porto. Almeno per il momento. Le conseguenze? Se davvero non avesse ricapitalizzato, Giancaspro avrebbe perso il Bari. Ma il condizionale è obbligatorio in casi del genere. Con tanto di penalizzazioni all’orizzonte, se non avesse pagato i contributi e le ritenute del periodo marzo-maggio (si esprimerà la Covisoc). Eppure l’altra sera lo stesso Giancaspro aveva tranquillizzato Sogliano, escludendogli ostacoli sulla via della ricapitalizzazione. Eppure, ieri mattina ha dato il benestare affinché fossero pubblicizzate sul sito ufficiale del Bari le date del ritiro estivo della squadra, da venerdì prossimo al 28 luglio, sull’Altopiano di Pinè in Trentino. Parevano finestre aperte su un futuro che, invece, adesso sembra quanto mai nebuloso.

LA MOSSADEL SOCIO Gianluca Paparesta non è rimasto a guardare, pur essendo impegnato a Milano come opinionista Mediaset nelle trasmissioni dedicate ai mondiali. L’ex arbitro possiede ancora lo 0,63% delle quote sociali. Una minuzia che, tuttavia, potrebbe diventare significativa. Del resto Paparesta ha mal digerito l’idea di essere uscito a capo chino dalla scena del Bari, a vantaggio del suo ex socio di minoranza, Giancaspro. Paradossalmente, a distanza di due anni, le parti potrebbero ribaltarsi. Intanto ieri Paparesta ha esercitato il diritto di opzione sulle sue quote, con un versamento di 28mila euro. Se non lo avesse fatto, avrebbe perso lo status di socio. Di più, si è dichiarato disponibile con una pec a coprire il resto delle quote, nel caso in cui Giancaspro fosse finito in fuorigioco. Ma Paparesta (chi ha alle spalle?) può opzionare l’inoptato (il 99,37%) anche lunedì? Se non fosse stato precisato dall’ultima delibera, toccherebbe adesso al Consiglio di Amministrazione decidere in tal senso. Un ipotetico nuovo acquirente avrebbe cinque giorni di tempo per rilevare il Bari. Altrimenti per il club biancorosso sarebbe notte fonda

Sezione: Altre squadre / Data: Sab 07 luglio 2018 alle 18:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Anna Vuerich
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